Dai sonetti tratti da “Le poesie di Neri Tanfucuio. Cento sonetti in vernacolo pisano”
NERI – Gran disgrazia fu quella! Ah, se sapesse, Don Luvigi, che strappo in questo ‘ore! PRETE – Sarà su in cielo, amico. NERI – Dio volesse, Che fussi armeno ‘n braccio der Signore.
Pover’omo! tra l’utime ‘mprumesse Vorse che ‘ui giurassi ‘n sur mi’ onore Di fanni di’ unni tanto un par di messe…. Che me lo vor fa’ lei questo favore?
PRETE – Anzi, perbacco, glie le voglio dire. Era un sant’uomo, povero Maleci!… NERI – E à quanto l’una, a cinque o a dieci lire? PRETE – Non hanno prezzo, amico mio, le preci; Perà, s’io vi dovessi suggerire, Profitterei dell’ultima da dieci.