Dal bimbo guerriero al borgo fantasma

È una realtà che travalica i confini dell’Africa quella del ragazzino dodicenne impegnato in una specie di continuo gioco di guerra o delle ragazzine, sol per le fattezze umane , o della tredicenne violentata sulla riva del fiume. Di bambini depredati del loro tempo migliore, oltraggiati e martoriati, purtroppo , il mondo è pieno e persino la parola sembra collassare sotto l’inaccettabile peso del loro dolore… I quattro racconti, che compongono la silloge, testimoniano un impegno letterario e sociale di spessore e un plauso va all’ eleganza stilistica e alla sensibilità espressiva che ben si accompagnano a capacità di analisi e attitudine all’indagine psicologica.” (dalla prefazione di Anna Bruno).

Alberto Arecchi (1947), architetto, ha vissuto e operato molti anni in Africa, come esperto di urbanistica partecipata e di tecnologie appropriate per l’habitat.
Nel 2001 ha pubblicato uno studio e un progetto per la ricerca di Atlantide al centro del Mediterraneo (tra la Sicilia, Malta, la Tunisia e il Golfo della Piccola Sirte).
Negli ultimi anni si è dedicato alla scrittura di novelle, racconti e poesie, con i quali ha ottenuto diversi premi e segnalazioni a concorsi letterari, in diverse lingue (oltre all’italiano, in spagnolo, portoghese e francese).
Arecchi è presidente dell’Associazione culturale Liutprand, che ha pubblicato studi di storia e tradizioni locali, senza trascurare i rapporti inter–culturali (sito internet: https://www.liutprand.it ).