Fisica delle separazioni in otto movimenti di Giacomo Sartori Exorma edizioni

Otto racconti, come movimenti di un’opera musicale, ognuno con la sua tonalità e il suo tempo, per indagare la rottura di una relazione, le precise circostanze di una separazione, di un abbandono, di una morte. In ognuno di essi una stessa voce narrante maschile, lontana dagli stereotipi che vogliono l’uomo seduttore, conquistatore o, peggio ancora, prevaricatore, mette a nudo la propria fragilità, esplora le reciproche responsabilità, le difficoltà e i timori che hanno accompagnato il fallimento dei rapporti più importanti che ha avuto. Spesso si tratta della deriva dalla felice intimità di coppia al tormento dell’incomunicabilità, in alcuni casi della fine della vita. Nei singoli testi le varie vicende sentimentali si interconnettono e si parlano, illuminandosi a vicenda, inceppandosi ancora e ancora su alcuni episodi più significativi.
Fisica delle separazioni porta la lettrice e il lettore a riflettere sulla genesi, sulle dinamiche e le conseguenze di ogni separazione e quasi a imparare, in otto “lezioni”, l’arte di voltare pagina per accogliere la ricchezza dell’altro. Con tutti i suoi limiti e pericoli, la relazione sembra essere, secondo Sartori, l’unico baluardo di verità, in questo tempo di individualismo esasperato e di atomizzazione.

Giacomo Sartori è agronomo, specializzato in scienza del suolo. Ha lavorato in vari paesi nell’ambito della cooperazione internazionale, e ha all’attivo molte pubblicazioni scientifiche, monografie e curatele sui suoli e sui paesaggi alpini. È abilitato a professore di seconda fascia (Pedologia, 2014), e ha insegnato Agronomia generale all’Università di Trento. Attualmente collabora con il MUSE di Trento. All’attività scientifica ha sempre affiancato quella di narratore, gli ultimi suoi romanzi sono Sono Dio (NN, 2016) e Baco (Exòrma, 2019, finalista Premio Procida, finalista Premio Francesco Gelmi di Caporiacco 2020- 2021). L’ultima sua raccolta di racconti è Fisica delle separazioni (Exòrma, 2022, finalista Premio Chianti 2023).