Il guardia di Costantino Viviani Sarnus edizioni
Dal ricordo di una Toscana del secondo Novecento, rurale e agricola, nascono questi brevi racconti: storie di violenza, povertà, rabbia, ma anche di amori, affetti profondi, piccoli gesti di umile solidarietà. Protagonisti i “toscanacci”, come li definisce l’autore con bonaria ironia, uomini di caccia e campi, operai, ma anche e soprattutto bambini e donne: madri, giovani figlie, amanti.
Di tutto si percepisce il suono, la voce, la sfumatura di colore, l’odore. È proprio questo che contraddistingue l’autore: una scrittura che sollecita i sensi, rende veri i suoi personaggi e dà vita a un mondo che oggi spesso ci appare distante, con le sue tradizioni e valori, ma anche pregiudizi e contraddizioni.
Costantino Viviani nasce il 31 maggio 1957 a Careggine, un paesino della Garfagnana in provincia di Lucca. In cerca di lavoro, i suoi genitori si trasferiscono presto in una frazione del comune di Massarosa sul litorale lucchese, presso il lago di Massaciuccoli, dove Costantino trascorre l’infanzia e l’adolescenza, dove ancora vive. È in seconda liceo quando, sedicenne, deve lasciare la scuola per cominciare a lavorare. Svolge vari mestieri (boscaiolo, pastore, operaio, muratore) finché nel 1985 non entra in ferrovia, dove rimane fino alla pensione. Nel 1980 sposa Elisabetta, insieme alla quale ha allevato tre figli. Nel frattempo coltiva le sue passioni: i cani, la caccia, la montagna, la natura e più di tutto la lettura, grazie alla quale ha attenuato, negli anni, il rimpianto per quella cultura che gli è mancata.