Mesembriantemi, i fiori di mezzogiorno di Nedo Tavera edizioni La Bancarella

Ai lettori che mi faranno l’onore di leggere queste pagine voglio dire che, dopo aver pubblicato diversi lavori di ricerca storica sulla mia città, questo ultimo volumetto che ho inteso presentare, dopo molte perplessità al riguardo, ad un’età più che matura, è un’occasionale incursione nel campo della narrativa e vuol essere una sorta di “canto del cigno”, in chiave personale, sia per dire addio a futuri propositi di impegno storico-letterario sia per suggellare il tenace attaccamento alla mia città stessa.
Per la verità, non volevo proprio far stampare questi scritti, buttati giù tanti anni fa e originati da esperienze e impressioni personali della giovinezza. È stato soltanto un mio scrupolo di coscienza, quasi un obbligo morale, che ho sentito nei confronti di parte di essi a farmi cambiare idea.
Alludo, soprattutto, al ritratto, ancorché incompleto, di una importante figura piombinese scomparsa come Don Vito Latini, a cui avevo promesso da ragazzo di dedicargli addirittura una biografia, alludo al breve, devoto ossequio alla memoria dell’Amica, grandissima “Artista”, Magda Olivero e alludo anche alla vicenda storica locale che ha dello incredibile e che riguardò la premeditata e vandalica distruzione del Palazzo dei Principi di Cittadella, di cui mi premeva rimarcarne qui l’estrema gravità, affinché non venisse mai dimenticata dai Piombinesi.

Nedo Tavera, nato a Piombino nel 1939. Da molti anni vive a Firenze. Ha pubblicato numerose opere di storia locale.