Mine vaganti. Trentotto racconti esplosivi

Nella sua prima opera, “47 Secondi”, Corrado D’Angelo ci aveva abituato a racconti fulminei e spesso divertiti. In “Mine Vaganti” il tramite del racconto non cambia ma la narrazione diventa più descrittiva, indugia sugli stati d’animo dei personaggi e talvolta sugli ambienti che li circondano, a discapito degli accadimenti puri e semplici. Un’evoluzione verso una prosa più consapevole che conferma però il suo fine ultimo: generare sentimenti ed emozioni coinvolgenti per il lettore che, trascinato in una direzione dal succedersi dei fatti, viene spesso sorpreso dall’irrompere di una distonia che rende incerto l’esito del narrato.