Scontri con la vita

Il volume contiene undici racconti, che contengono anche molte riflessioni esplicite sugli accadimenti esposti. L’obiettivo comune è, infatti, seguire i vari protagonisti nei loro ragionamenti sui fatti vissuti e sui dolori provati, rilevare le loro valutazioni e anche scoperte di verità apparenti e assai instabili. Lo stile ritenuto adeguato alla narrazione è stato definito prosofia, acronimo di prosa e filosofia. Come si si è scritto nella nota finale: riflettere, meditare, cercare verità è filosofare. Accade a persone comuni e, quindi, si resta nel filosofeggiare, che non è accademico, ma pertiene a tutti gli uomini perché siamo tutti filosofi di fronte alla vita e la profondità non appartiene solo al titolato. Nei processi riportati sono coinvolti aspetti pedagogici e psicologici, ma si possono genericamente ricomprendere in quelli filosofici. *** Il titolo si riferisce al contenuto comune di quasi tutti i racconti, concernente un incontro con la vita, che spesso è anche uno scontro. L’esistenza stessa è l’esito sorprendente di opposti in conflitto, mossi da una irrefrenabile forza all’unione. Per la storia biblica l’umanità che conosciamo nasce da una disobbedienza, quindi uno scontro con il Signore (Yahweh). L’uscita dalla caverna platonica richiede una guerra (pólemos) per liberarsi delle catene e uscire alla luce; il ritorno necessario nella caverna è guerra con chi è rimasto dentro giacché i punti di vista sono molto diversi. In prevalenza gli uomini sanno o possono vivere solo la guerra e, paradosso, per combatterla devono cooperare e/o allearsi con qualcuno. I pensieri concepiti nascono per opposizioni, talvolta etichettate come dialettiche, e è ancóra guerra-polemica. Tutto ciò accade spesso perché il fine esplicito e implicito è la propria supremazia, e/o la sottomissione/ sopraffazione degli altri. *** Il primo racconto è “Il sindacalista”, che impegna circa un terzo del volume, è il pianeta e gli altri sono satelliti. Si ispira a fatti reali; perciò, sindacalisti e lavoratori potrebbero trarne spunti interessanti di riflessione sulla vita e sulle dinamiche in fabbrica. Il secondo e il terzo riportano due casi di violenza carnale con sfumature reali e giudiziarie differenti, entrambi ispirati a casi giudiziari che hanno coinvolto la stampa a livello nazionale. Il quarto racconto affronta il tema dell’attesa di un figlio e dell’aborto, ripreso nel sesto racconto dal punto di vista religioso rispetto ai continui tentativi di soppressione della vigente legge 194 del 22 maggio 1978. Il quinto riporta la storia di un ragazzo campagnolo che arriva all’università nel periodo della contestazione e viene coinvolto o si lascia coinvolgere dai movimenti di protesta che deviano verso la lotta armata. Tra i rimanenti si menziona il nono che affronta il problema della crescita e della consapevolezza, del libero arbitrio e della vita terrestre riformulando e analizzando la biblica cacciata dall’Eden.