Stamo a cocci

Forse un giorno guarderò a questa stanza come a qualcosa di lontano nel tempo; e il ricordo si posera’ su una mattina come questa. Il suo silenzio, solo uccelli che cantano negli alberi di fronte mossi dal vento calmo, un cielo azzurro come nei quadri, gli oggetti fermi al loro posto, prima che la mia giornata inizi e dia loro movimento. In attesa io di niente, niente di importante da fare, decidere, aggiustare, nessun affanno. Nemmeno rabbie, o ansietà o abbattimento. Senza il pensiero del “tra poco”, o “dopo”. Capitano a volte in questi giorni situazioni speciali così, nella normalità sono una rarità preziosa. Una sorta di piccola felicità quieta, un luogo perfetto per la mente, nessuna increspatura. Durano il tempo di qualche minuto, poi qualcosa sempre rompe la bolla di sapone, una voce fuori, l’abbaiare di un cane, una porta che sbatte, o un pensiero che si affaccia sfrontato alla mente. Ed è da questi momenti che si succhia la forza e la resistenza, la costanza, la fiducia nella vita, quale essa sia, come api su fiori d’acacia. So che quando usciremo ad una vita più attiva, frenetica, normale, di questa lunga quarantena, i momenti di meditazione (perché di quello si tratta) saranno una delle cose che mi mancheranno.