A voi poeti

S’io poesia fossi mi annoierei

nell’essere in eterno quella sponda

che sola attende schiumosa l’onda

il cui suono avessi orecchie udirei

Di vivere su un foglio mi dolerei

se non fosse di pensiero profonda

la parola che vola vagabonda

nel cielo blu che avessi occhi guarderei

Ascoltate ora, o poeti, il lamento

che nasce dal vostro scrivere versi

che muoiono come pianto nel vento

E ridateci tutti i giorni persi

a cercar sulle sillabe l’accento

e donateci infiniti universi