Alessandro
Così ti trovo perduto al punto che potresti esser solo nell’estasi d’un’altra prima idea venuta senza progetto e senza intento. Hai accolto il genio in sosta, si è riposato nella tua testa, ora percorre una nuova strada verso il polso, le dita, la carta. Col respiro contratto ti osservo mentre la tua anima si fa atto e mi chiedo a che ti servo se non sono dell’etere che muove dentro te l’istinto più elevato né il grossolano amore.