Attese

Morirò solo così come sono nato,
come un verso non compreso,
come un racconto sospeso.

Si morirò solo,
avvolto dall’inquietudine dell’assenza.
Sepolto
come un avverbio pruriginoso,
tra parole inconcludenti.

Dozzinali affanni, attese,
a volte dolori, arcuati come silenziose campane
verranno via con me,
come filo sottile di mosche intrecciate tra loro.

Non ci sarà la tua mano materna
a sorreggermi nella disperazione muta,
ne la tua ostinata e caparbia comprensione,
non più!

E di questo in quel tempo lontano, ingrigito tra pareti
solitarie tu ne eri già conscia,
come del resto io.