Come candela
Guardo lo specchio: un volto sconosciuto,
occhi di nebbia e rughe come fiumi
confermano con rabbia che ho vissuto
la breve giovinezza, ormai in frantumi.
Resta solo il ricordo, e il cuore muto
cerca invano del sole i suoi barlumi,
nell’ombra il mio destino si è compiuto
sei tu l’incendio e qui tutto consumi.
Come candela che di sera accesa
per fuggire la notte e il buio e il gelo
ad improvviso vento si sia arresa,
così del fiore il delicato stelo
Atropo taglia e l’anima indifesa
piange e rimpiange il suo perduto cielo.