Com’ero, qual sono
Com’ero, quando giovin genitore
pensavo, con costanza, alle figlie
e al lavoro, con grande e sano ardore,
mentre i giorni correvan come biglie?
Amore davo e nessun altro onore
per me chiedevo se non che, con briglie,
tener dritta la barra del censore,
ma infin, di vita, persi meraviglie.
Qual sono or oggi e qual vero sentore
in me alberga del tempo e delle striglie,
che usavo con prudenza per le aurore
che attendevo radioso con fervore?
Tutto è andato per sempre nelle chiglie
al sole ascose e senza più calore.