Dell’amore e di altre sventure

Il giorno che ti ho visto, era di sera
e me ne stavo in piazza spensierata;
le sue dita di pesca, innamorata
spargeva intorno già la primavera.
Tu stavi fiero in groppa alla Gilera
e mi hai bruciato il cuor con una occhiata:
cercavo di non fare la sfaccciata
ma ti ho subito amato, son sincera.
Quale pianeta intorno al sole ardente
o come una stellina tramortita
fra mille, vado sconsolatamente
cercando la tua luce. Son finita
là dove il cosmo si dissolve in niente;
Volano i giorni come paglia trita.