Fosse anche

Fosse anche l’ultimo dono, io ringrazierei.
Per la pioggia di questi giorni che impregna il suolo,
per il freddo che riconduce a ragione insetti e sorgenti,
io ringrazierei.
Per il dono dell’alba fedele, fosse anche l’ultima,
io ringrazierei.
Fosse anche l’ultima speranza, io partirei.
Prenderei per mano i bambini,
e con le poche cose necessarie al bisogno dentro un passeggino, con le cose strette in un fagotto e avvolte nella plastica, affinché l’acqua salata non le guasti,
io partirei, fosse anche l’ultima speranza,
in lunga fila con gli altri ad attraversare confini,
dentro improbabile fasciame ad attraversare il mare,
io partirei.
Fosse anche l’ultimo torto da subire, io griderei.
Griderei “io sono l’ultimo compagni!”,
oppure “no bastardi no!”,
ma io griderei.
Mi garantissero che questo, proprio questo qui, adesso,
è l’ultimo torto che subiremo,
e poi pace per sempre e per sempre gioia e per sempre famiglia, io comunque griderei
e con la gola gonfia e troppe lacrime a scendere
stringerei, fosse l’ultima volta, al petto
coloro che amo.
Ché nessuno abbia a dire domani,
fossi io stesso di me stesso,
che non ho ringraziato,
che non sono partito,
che non ho gridato.