Ho scorto nel tuo viso forme sempre più straniere

«Ho scorto nel tuo viso forme sempre più straniere,
sentieri oscuri dai quali fuggire.
Sul mio, invece, sono marcati i segni delle bianche bandiere
e li ho coperti di attese fino ad impazzire

Quanto ancora mi è cara la tua vita, non è una paura
ed è perché ci è sempre caro ciò che viene dall’animo.
Vedo il sole riposarsi sempre di più nel cielo e mi rammenta il fuoco della Congiura,
tanto quanto la Gravità tenta di ammassarci in qualche luogo intimo

Come un albero di pesco si spoglia in dicembre
così appassiscono i nostri sguardi caotici
ma vorrei poter dare rinnovata tonalità alle nostre ombre

e riprendermi ogni, singola, fallibile sfaccettatura della scommessa
proprio come quei crucci metafisici
per i quali un vero filosofo manterrebbe la promessa»