Ho visto il vento soffiare

Ho visto il vento soffiare lontano
ai principi della vicina primavera,
gelide onde nel cuore distinguo
tra policrome menzogne; ardono
le finestre delle follie di nudi spiriti.

Dai quieti occhi vestiti d’argento
m’incammino tra angoli remoti
compatendo il tramonto; d’ansia
si colmano le ciglia dei fiori,
e reclama il fiume ottusi silenzi.

Alla lubrica foschia della vertigine
l’anima mia ora si abbandona;
come fuliggine d’autunno appese
sono le reminiscenze che placide
e invisibili mani hanno tessuto.

Ho visto il vento soffiare tra rombi
di campane, silenzi d’esequie.
Si va già affievolendo la fredda
lanterna sul far del di tramonto,
e lieve mi è il tornar umano.