La ragazza emigrante

Verso lontana sconosciuta gente
a dicembre partisti sola sola;
è un anno che da casa tristemente
tu te ne andasti e dalla famigliola.

Vedevi le altre diventare spose,
nessuno a te mandava l’imbasciata;
le mire del tuo cuor tenevi ascose,
dai giovani venivi trascurata.

E come un padre in cerca di lavoro
a Lugano giungesti, o Giovannella,
per guadagnati un piccolo tesoro

che d’amor ti facesse degna e bella.
Or guardo invano verso quel tratturo
dove tu passavi mattina sera;

or guardo invano verso quel torrente
dove tu lavavi sul sasso duro
i panni rattoppati alla corrente.