L’ovvietà della morte
Come posso vegliare sulla morte
annusare il suo odore nella notte
viaggiare per cercare le sue rotte
e lasciarla fuori da tutte le porte?
Vivrò nel deserto in solitudine
sarò eremita di Dio e di me stesso
è un grande sacrificio lo confesso
non varcherà la mia rettitudine
La solitudine non è un guerriero
è sorella della Nera Signora
non è la fuga un perfetto sentiero
In fondo la vita è un notturno fiore
un Kadupul di rara fioritura
mentre la morte ha un banale afrore