Né vuoto né pieno

L’amore non riempie, non svuota,

slega i lacci, apre le chiuse, rimette in moto la ruota.

L’arido terreno si profuma di vita,

l’acqua che scorre fa ridere il cuore, scivolando tra le dita.

 

Prima vuoto, respiri senza speranze, senza pietanze,

poi un successo, una notizia, l’attesa,

riempiono le stanze.

Si, va tutto bene, si può continuare, il senso riprende a marciare.

 

Storie da un bambino infelice, stupido, si direbbe.

No. Uomini che amano poco, o forse poco amati.

Perché l’amore, quando lo senti, per un amico, un figlio, una compagna,

spalanca le finestre alla luce, alla campagna.

Viaggia terra terra,

regola gli uccelli del cucù e la cottura del ragù.

 

Ho telefonato a mia figlia

e una botta d’amore mi ha rimbombato tutto.

Sono andato in giardino e ho colto tante rose,

che, sia chiaro, erano lì da prima.

Rosse, rosa, bianche, alcune profumate.

 

Le ho recise,

in un grande cesto di vetro, trasparente,

le ho depositate.

 

Né vuoto né pieno,