Non mi aspetto quasi niente

Non mi paga questa volta celeste piena di stelle,

non girano giusti né i carri né i cerchi di Saturno:

vorrei ben altre note da questo cupo notturno

non sento grilli e neppur le lucciole vedo belle.

 

Cosa mi manca in una notte di luna piena?

Passano veloci i pensieri neri ma lasciano traccia,

fanno capolino dagli occhi e sulle pieghe della faccia

spariscono distratti dietro il volo di una falena.

 

Domani passerà senz’amore, come data sul calendario,

se non vedrò nemmeno stasera la tua lucerna accesa,

nulla che conti, che meriti un appunto sul mio diario.

 

Vorrei attendere, come fa questo ragno paziente,

chissà se lui è capace di sperare ancora:

io non ho ragnatele, non mi aspetto quasi niente.