Saluto
T’avviasti titubante la cadenza
Sottratta a tenerezze degl’abbracci
Doglie terrene nunzie di partenza
Si sciolse tenue l’anima da’ lacci.
Di passi infermi la fiacca andatura
Nubi di stenti sugl’occhi blu cielo
Ruga d’ambasce e strangugli matura
Mestizia ombrava il pallore d’un velo.
Per meta oscura ti sei dipartita
D’enigma incerta che morte sottende
Senza evidenze al destino d’umano.
La vita è spreco dimentico e vano
Corsa a momenti che il tempo non rende
Conati a tessere trama smarrita.