Sbarchi
Le magiche scie di un rametto, il tuo,
sono, figlia, come quelle del jet. Linea
del sogno di volo: una fantasia serena,
quasi, d’infanzia; l’inganno e il vuoto
in ogni paragone. So che primavera
ha pure la terra atroce della guerra,
altri voli che tagliano un incanto vero
di stelle nei nostri occhi oltre la sera.
Ieri il mare ritrovava, quasi, i riflessi
di momenti luminosi; oggi dimentica
quella superficie di finta pace dopo
sommerse radici e bagni per me, doppio
tra un’isola e l’altra. Teletrasmessi nessi
tra barche, rifiuti, sogni. Acqua sfinita