Sebastiana

Dolce è una lacrima,
se dal tuo martirio sorge,
la mia nudità argina,
il pungente dolore che il tuo corpo morse.

Una sola parola scoccata,
sono cento frecce all’animo impotente,
nella grazia dorata,
il costato è un sigillo d’amore veemente.

Colti petali di rosa,
carezza aulente al seno commosso,
effigie cortese allo sguardo soave.

L’aversi nel tempo del donare

l’abbandono alla sacralità del legame promesso,
labbra lambite nel perdono da accarezzare.