Sonetto di una goccia
Niente è mio di tutto ciò che esiste
Neanche il mio corpo, lo dovrò ridare
Al re del tutto ma non sono triste.
Mia la capacità di sognare
Mia la voglia di fare e progettare,
mia la poesia che sul foglio insiste
a contemplare il mondo, a reinventare
il nulla. Nulla resiste sussiste
neanche io che poeta immortale
volevo diventare e poi restare.
Impermanente sono. Ma ferale
Non sarà il tempo a non tornare.
Il canto, il verso che resta uguale
Come di goccia che muore nel mare.