Sonetto per Macerata
Ricordo mar che non deluse mai
le onde mi par di vedere lontano
l’eco di “cocco”, calore umano,
ma c’era tanto amore e l’amai.
Oggi di allora è il domani
Firenze di Macerata periferia
la vita è infinita nostalgia
di tempi, spazi, di volti e mani.
Dal nido sui rami della memoria
spicca il ricordo che mai mente
solca il papiro della mia storia,
soffia lo zefiro di giusta gente;
ed ecco il graffito per la sua gloria:
Cristo è risorto, non più latente.