Torna il ricordo
Ritorna sovente in me il prodigioso
fanciullo che sognava sentieri di quiete,
prati di ciel tinti, mare sì oblioso
che rema mille creste d’ariete.
Il colorato fiore ora si specchia
dentro il ruscello fluente che sfiora
l’acqua dispersa come dentro la secchia.
Torna il casolare che ricama
di filati quei dì dentro la casa
antica che il cuore a sé richiama:
come dir la nonna quand’ella rincasa.
Giunge dal vento un canto di filanda
che tesse le primavere, ormai, disperse.
Vanno nel cortile le mille foglie perse.