Vapore

Bevo tanto caffé
troppo
lo so
lo ammetto
ma ce ne è uno in tutta la giornata
uno soltanto
ha un sapore unico
un profumo
irripetibile
come un fiore
poi si perde
svanisce per un giorno intero
come un gatto indipendente
ma ritorna
ogni mattina
nella cucina
il sole filtra appena dalla persiana accendo
il neon piccolo sul lavandino
tu entri
arrivi dalla parete celeste
ti sono sempre piaciute quelle piastrelle è bello rivederti
ma non parliamo
non ci serve
tutto già mi conosce dentro questa stanza e conosce te
la luce fragile del mattino presto attorno a noi due come un cerchio
gli occhi
socchiusi ancora
la stanchezza
ancora sulle palpebre
ce la teniamo stretta
un’ultima briciola
discioglie lenta sotto la lingua.
Solo questo esiste
io non più.
Tu arrivi
il vapore bagna l’aria.
Non guardare.
Usa i pori della pelle.
Eccomi.