Ventun marzo
A mia nonna Elide
Vien voglia di sorridere e cantare
sognando un nuovo amore in primavera,
pregare per chi c’era (e chi non c’era)
posando fiori freschi sull’altare;
vien voglia di allungare l’orizzonte fino al mare
per fare della brezza una bandiera
che sventoli tra i banchi della fiera
portando odor di miele e spezie rare;
vien voglia di far tutto in primavera,
dipingere una scena sulle nuvole del cielo
fingendo che sia vita,
dimenticare il lutto,
ma dietro ad ogni zelo
è aperta la ferita.