
Se fossi padre di Pietro Spirito Mauro Pagliai editore
Un figlio al capezzale del padre morente ricorda quando quest’ultimo amoreggiava con la baby sitter. Un ragazzo ripercorre le orme del nonno, una volta soldato sul fronte alpino.
Un figlio al capezzale del padre morente ricorda quando quest’ultimo amoreggiava con la baby sitter. Un ragazzo ripercorre le orme del nonno, una volta soldato sul fronte alpino.
Dal ricordo di una Toscana del secondo Novecento, rurale e agricola, nascono questi brevi racconti: storie di violenza, povertà, rabbia, ma anche di amori, affetti profondi, piccoli gesti di umile solidarietà. Protagonisti i “toscanacci”, come li definisce l’autore con bonaria ironia, uomini di caccia e campi, operai, ma anche e soprattutto bambini e donne: madri, giovani figlie, amanti.
Storie lillipuziane da gustare in pochi respiri. Narrativa in pillole per lettori voraci costretti a regime “librodietetico”. Questo sono i Racconti Crestati, microromanzi composti da una manciata di caratteri.
Diciotto racconti brevi, frutto di un bagaglio di esperienze e di emozioni costruito negli anni dall'Autrice, che, per ragioni professionali, si è occupata di persone seriamente malate e delle loro famiglie.
Si può essere lucidissimi e tuttavia compiere un gesto “folle” che risulta incomprensibile? Questa è la tematica del libro, più dramma psicologico che thriller. Comprende tre romanzi brevi.
Spesso sono le canzoni, a volte i libri e i film lo spunto da cui prendono vita i racconti di questa raccolta, ambientati in epoche diverse, ma soprattutto negli anni 70’. Ragazzini che dopo l’esame di terza media scoprono quasi per caso l’ipocrisia degli adulti in un’estate calda e ricca di cambiamenti, una stazione sotto la pioggia in cui avviene uno strano e malinconico incontro, la dottoressa in tempo di guerra trova il modo per esercitare la sua professione rischiando la vita, la settimana densa e caotica di un’insegnante con una famiglia impegnativa, la passione di una liceale romana per l’affascinante Rock Hudson.
Donne diverse tra loro per età, posizione sociale ed esperienze sono le protagoniste di questi racconti. Ognuna ha la propria storia, ma tutte condividono l’elemento della perdita: della giovinezza, degli affetti, delle aspirazioni, della vita stessa. Incisioni come ferite metaforiche che segnano queste donne, tra consapevolezza, rabbia, silenzi, ricordi, delusioni e voglia di riscatto.
Il buon Dio ci ha dato una cosa preziosa. Una cosa preziosa più dell'oro. Ci ha dato il Tempo. Noi non sappiamo quando finisce questo tempo. Per questo è così prezioso. Dobbiamo usarlo bene. Dobbiamo usarlo bene con i nostri figli. Dobbiamo usarlo bene con chi abbiamo sposato. Dobbiamo usarlo bene con i nostri amici.
Non sarà successo soltanto a Stephen Dedalus, ma ad ogni scrittore, di farsi questa domanda. “Chi mai in qualche dove leggerà queste parole scritte?”. Forse un bambino, distante e ignoto.
La Vita e la Morte, le innumerevoli domande che la nostra umana natura ci pone, le vicende di cronaca e le nostre vicende personali, in un intreccio inestricabile che ognuno di noi vive e sente in modo diverso, ma con un denominatore comune: i ‘Passaggi Obbligati’.