Di stelle in cielo, in terra e in mare di Stefano Pantezzi edizione Del Faro

Ventuno racconti a volo d’uccello, alcuni brevi e fulminanti, altri più articolati e complessi, ciascuno con uno stile narrativo funzionale al contenuto, propongono un viaggio “nel tempo e nell’anima”.
I primi nove testi scavano nel tempo, traendo spunti dalle grandi Narrazioni dei Viventi, dai Miti e dalla Storia, per rammentare che il primo gradino della scala verso il Cielo è sempre un atto di ribellione.
Il piccolo angelo Lucignolo scende nell’Eden di nascosto; i giganteschi Baobab si illudono di dominare la Terra; le tre Moire hanno terminato il filo con cui tessono il destino; il toro Zeus disvela il futuro d’Africa e d’Europa alle due ninfe, bianca e nera, che ha rapito; una terribile Creatura compare a Giordano Bruno nelle carceri dall’Inquisizione e spiega al grande filosofo le ragioni del suo sacrificio E ancora: una Dama di corte di Maria Antonietta di Francia affronta la Ghigliottina; due soldati sovietici aprono per primi un varco nella Cortina di ferro; un Uomo del Sahel prova a camminare sul mare per raggiungere un altro Continente; un pescatore acrobata coinvolto nella metamorfosi del Fiume Azzurro, e finito sopra un carro armato a Tienanmen nel 1989 diventa dapprima Inquisitore a Wuhan nella Cina del 2019, e infine, divenuto saggio, racconta al Presidente del Celeste Impero la storia della carpa koi e del suo viaggio fino all’Altare della Terra.
I nove racconti che seguono frugano nell’anima cercando empatia e immedesimazione.
Il dolore di Teresa, tormentata dal colore rosso, che non vuole ricordare ciò non può dimenticare, e che poi, smarrita dentro il bosco, si difende dai cannibali e affronta l’ultimo conflitto e il più difficile; l’immagine del mondo distorta da una palpebra abbassata; un vecchio con un basco alla francese e una storia complicata da narrare; una faccia in prestito per i pericolosi giochi di una bimba. E ancora: percezioni dall’interno, in una narrazione oltre l’orizzonte sensoriale; il coraggio di avere paura, la colpa di non avere colpe, e Marcellino in cima al vuoto; un Principe Azzurro che fa contrabbando di salvezza; e due vite, quelle di Agata e di Vito, che si consumano sotto il soffitto a specchio di una stanza rosa.
Tre scenari totalmente differenti per concludere. Un momento in bilico tra la veglia e il sonno che parla di stelle in cielo, in terra e in mare. L’Uomo in cerca dentro a un Natale senza qualità, per un omaggio a Robert Musil. Le parole dell’ “Ansimista” per narrare la serenità della Solitudine, l’innocenza dell’Argento, la inconoscibilità della Stazione, l’imprevedibilità dell’Exitus.
E il richiamo infine di una stele dedicata a Thomas Stearns Eliot, poeta.

Stefano Pantezzi, nato Rovereto nel 1956, è cresciuto a Trento e vive a Pergine Valsugana (TN). È avvocato da una vita.
Ha pubblicato la raccolta di poesie Come una nave d’acqua (YCP, 2018) e i romanzi Siamo inciampati nel vento (EdF, 2020) e Giovanni, l’Alighieri e il Caffè sulla Luna (EdF, 2021). Collabora con il magazine TM TrentinoMese (www.tm-online.it) e fa parte del collettivo “Scripta. Appassionati di Scrittura” di Trento.