Gli stivali a fisarmonica e altre storie di Renato Romano

Emerge la passione, l’urgenza dello scrivere, il gusto per la parola. Sicuramente la penna di Renato scorre veloce ma è il tratto ad affascinare, la dolce malinconia che attraversa le righe, la delicatezza e la fascinazione dei ricordi.
Ogni racconto un bozzetto: sembrano acquerelli e sembra di vederli. La trasparenza dei colori, la vividezza delle luci, quell’aria di provincia che richiama Andrea Vitali.
Non so se in futuro riprenderà ancora la penna in mano, Renato Romano, ma in un panorama letterario piuttosto desolante leggerlo è un balsamo per il cuore.”
Giulio Biino – Presidente Consiglio Nazionale del Notariato
“Quel vento che immaginavamo avrebbe gonfiato sempre le nostre vele, presto ci si sarebbe rivoltato contro. Ma allora, per fortuna, non lo sapevamo.
E io, comunque, considero un privilegio essere stato parte dell’equipaggio di quel veliero.
E poi, come recita un bel verso di Dylan Thomas, la palla che lanciai / giocando nel parco / non è ancora scesa al suolo”

Renato Romano è nato a Balsorano, un paesino dell’Abruzzo, nel 1959. E vive un po’ a Roma e un po’ a Trieste. Ma le sue radici sono a Sora, il luogo degli indimenticati anni giovani.
E’ Direttore generale presso il Ministero della Giustizia.
Dipinge. Da ultimo con una spiccata preferenza per paesaggi e casette.
Con Battello Stampatore ha pubblicato, nel 2022, La Macchina Rossa.