La stella di mare di Raffaella Manduca edizioni Pellegrini
La Stella e il mare è una raccolta di tre lunghi racconti che disegnano un percorso dal mito alla storia. Un anticlimax di progressivo avvicinamento alla realtà che si sforza di conservare un impianto narrativo, accattivante, coinvolgente e, a tratti, anche lirico, senza perdere forza e vigore di concetto e linguaggio.
Nel primo racconto “in un tempo che ancora non era tempo” si consuma l’amore tragico fra il Mare e una stella lontana, Gemma, la più splendente della costellazione della Corona Boreale, che diventa per lui “la risposta al suo stesso esistere”.
L’indifferenza delle cose è la storia di un uomo “malato di niente” che acquista consapevolezza, sulla scorta di Bertold Brecht, che l’unica soluzione possibile, quando si è orma esaurito tutto il novero dei possibili errori e dei fallimenti è il nulla
Millenovecentocinque narra della strage, oggi quasi dimenticata, avvenuta a Grammichele, piccolo paese del centro della Sicilia, in occasione di una dimostrazione della Camera del lavoro agli inizi del Novecento: uno degli episodi più cruenti del periodo che ebbe una vastissima eco nella stampa nazionale e nelle aule parlamentari.
Manduca Raffaele, nato a Catania il 07/gennaio/1961. Insegno Storia Moderna presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina. Tra le mie pubblicazioni a carattere storico, Le chiese, lo spazio gli uomini, Rubbettino, Soveria Mannelli (CZ) 2005; La Sicilia, la chiesa, la storia. Storiografia e vita religiosa in età moderna, Sciascia, Caltanissetta-Roma 2012; Jean Paul Marat, Teoria dell’insurrezione (a cura di Raffaele Manduca, Placido Currò), Il Grano, Messina 2016; Francisco Goya, I disastri della guerra (cura di Currò P. Manduca R.), Il Grano, Messina 2023.
Ho scritto per il quotidiano La Sicilia di Catania e coordino la pagina FB @costruirestorie, dove assieme a studenti e dottorandi mi occupo di divulgazione di contenuti storici e letterari sui social media. Nel 2022 ha pubblicato la mia prima silloge poetica, Restò solo voce, Nulla die, Piazza Armerina (EN), risultata finalista al premio Marineo 2022 e al premio Firenze 2022, dove ha avuto la menzione d’onore.