Alì e altri innocenti
Le chiome tue rapprese sulla riva,
le membra che carezzano le onde:
attorno la natura sembra viva,
ti chiamano ma l’eco non risponde.
Il tuo barcone non aveva stiva,
ora è un tronco seccato senza fronde,
ha perso sangue come una gengiva,
il tuo corpo annegato ci confonde.
Bambino in fuga da misera gabbia,
perdonaci se puoi, senti l’amore
che pur mischiato ad invettive e rabbia
prova a lenire il peso del dolore,
mentre rinnova Cristo la Passione
e noi imploriamo una Resurrezione.