Dintorni
Libeccio spezza luoghi maltrattati odor di tamerice tosto bagnata, profumo acre di grani sciancati, che tempo brusco ha dimenticata.
La ginestra gialla sugli argini,
il rio che bercia inquieto nel letto, vita che s’apre senza margini, eppure tutto è strano e netto.
Son fieri momenti che fuggono via, come sabbia asciutta tra le dita, granelli persi nell’uggia toscana.
La vita se li porta, e così sia, come l’onda che li vuole rapita, appieno vanno vissuti, perdiana.