Fantasie
Vorremmo un corpo, un’ombra che c’insegua,
provar l’abbraccio, il tocco, la carezza,
avere carne viva, aver bellezza
d’affetti, guerreggiar e far poi tregua;
vorremmo esser baciate dalla brezza,
notar che l’alba viene e si dilegua
la notte, ma il cuscino non s’adegua
ancora al capo con naturalezza.
C’invidia il mondo, la sua sofferenza;
ma noi, noi non vedremo mai il sole
dorato sorger nuovo d’esistenza,
ferirsi le pupille ed abbronzare
la pelle; non vivremo che in parole
vuote e senz’ombra, solo da sognare.
Noi siamo sogni infranti, il triste scarto,
neonati morti appena dopo il parto.