Le onde e il non ritorno
L’una accostata all’altra quelle case
calcinate finestre di alveare
in affaccio, dalle scale in cimase
a scivolare minime nel mare.
Da un buco la stregonia alita ai muri
pura e impudica di ritorni attesi,
regge la chiave snodo degli scuri
un tintinnare in viottoli scoscesi
all’ombra ladra, e noi moltiplicati
per ogni volto ricomparso, assente,
siamo la riva che non vede il porto
in tumuli d’amore mai risorto.
Simile a cima pencola la mente
rotte le onde in secoli di fiati