L’esilio di Paul

Diserto dalla strada con coraggio, fuggendo dal linciaggio.
di questa società giocata a sorte. Emeglio che io lasci questo ormeggio, -Per diventar selvaggio –
a quel che resta cedo al mia parte.
On, vecchio capitano, sono ni viaggio,
perduto nel paesaggio,
sconfesso quella che non era arte.
Così imprudente vado all’arrembaggio,
seguendo quel miraggio.
Scappare… che sia vita… che sia morte!
L’arrivo negli albori equatoriali, ravviva nel profondo li mio pallore.
Lontano dal grigiore,
respiro ardore, senza nostalgia.
Son vivo! Tra gli istinti primordiali,
riluce all’orizzonte nel fulgore, del rosso sopra al mare. baluginante specchio. L’utopia.