Materia grigia
Ascolto il cheto mormorio del mare e rivedo sbiaditi chiaroscuri
di persone che un dì mi furon care,
nubi vaganti oltre orizzonti puri.
Amori che hanno fatto vacillare
vite disgiunte da robusti muri, ombre, luci e memorie dolci o amare di speranze affidate ai dì futuri.
Sogni di gloria, lacrime cocenti, tutto riporta il mar sulla battigia
col suo continuo andirivieni e senti,
come un migrante dalla sua valigia, l’incessante mutar dei sentimenti di cui il mare cancella le vestigia.
Mente, materia grigia
che, scomposta in un folle turbinio, viene affidata al mare dell’oblio.