Mille novanta

Mille: il numero infinito dei baci
del veronese all’amata, granelli
di sabbia mai contati. Ora le braci
che lasciano umani, arsicci brandelli
neri, evasi dal rogo di fornaci
ingorde di lacrime amare e imbelli;
giù dai tetti per sostegni fallaci,
uomini tramutati in zolfanelli.
Sul lavoro mille novanta uccisi,
numero del nostro tempo, contato
sui pianti infiniti di chi ha perduto
un marito, una moglie, i loro visi.
Non serve la bestemmia contro il fato
ma un cuore che non abbia mai ceduto.