Nel nome del Padre
I figli tuoi creasti disuguali.
Tra i buoni stride l’ombra dei perversi
che quali autori dei più assurdi mali
al buio come ciechi si son persi.
Nessuna tua creatura ti somiglia:
c’è chi l’amore rende cosa vana
rifugge da chi bene lo consiglia
poi chiuso tra i confini di una tana
impreca e la sua vita maledice
come sa fare solo un figlio ingrato
ch’è causa di sua stessa cicatrice
e addita la sfortuna, accusa il fato
di profanare il quadro e la cornice.
Eppure l’universo gli hai donato
dall’alto della Tua onnipotenza
e quanta luce splende nel creato.