Nessun’altra umanità
Oggi neppure il latrato del cane svela ai sordi la ragione di tanto strazio; giorni di commozioni vane – stanco il sorriso, inutile il pianto
sui grappoli di nuvole ogni giorno ferite al sole in un cielo stremato. A che serve ora l’umano scorno,
a che ragione il perdono invocato s’inclina, e perché ora la preghiera non incontra nessun dio in ascolto? Neppure Morte conosce risposte
e noi scordammo a chi domandare. E quando, alla fine, tutto ci è tolto, resta a noi l’eco del nome: la peste.