Primo incontro
Dallo chalet dell’amico borghese
vidi una giovane tra la verzura,
villa padronale dietro le mura,
vicina di siepe e male in arnese.
È figlia del sindaco del paese,
cresciuta solitaria per premura
della fragile fibra poco dura
e dell’ipocondria che l’apprese.
Un saluto lontano da parte mia
a lei che discosta sempre lo sguardo,
un buongiorno o piacere o quel che sia
a lei che infine accoglie l’azzardo
repentina e svelta come una spia,
serena e sorridente con risguardo.