Rugiada.

Mi sento tremare come la Terra
e comprendo che io ne sono figlia:
voce di fiume, orecchio di conchiglia,
cuore di preda, lancia che atterra.
Ondeggio piano, come fa la cerva,
che ad ogni sguardo inonda meraviglia,
come il bruco avvolto di ciniglia
che muta forma ed il suo cielo afferra.
Scrivo così poemi sottopelle,
per Dulcinèa o forse Don Chisciotte
avvinto dal Levante di un mulino.
Ma nel brusìo di Venere al mattino
guarirò ogni crepa della notte
con i miei versi madidi di stelle.