Sonetto dell’amore inqiueto
Ti cerco nell’incerto orlo del vento,
nell’eco fioca d’un tramonto ardente,
sei l’ombra che sussurra evanescente,
un soffio smarrito nel labirinto lento.
Ti trovo nella luce che s’adombra,
nel fremito segreto della speme.
Sei seta che si sfalda tra le estreme
vene del tempo, in mute albe che ingombra.
Amore è febbre, ascesa e precipizio.
Un palpito sospeso tra due abissi,
melisma errante in un canto infedele.
E quando pare infranto il suo afflato,
riemerge dall’oblio, trama gli stessi
inganni eterni d’un sogno ribelle.